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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De amicitia, 102
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originale
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[102] Sed quoniam res humanae fragiles caducaeque sunt, semper aliqui anquirendi sunt quos diligamus et a quibus diligamur; caritate enim benevolentiaque sublata omnis est e vita sublata iucunditas. Mihi quidem Scipio, quamquam est subito ereptus, vivit tamen semperque vivet; virtutem enim amavi illius viri, quae exstincta non est; nec mihi soli versatur ante oculos, qui illam semper in manibus habui, sed etiam posteris erit clara et insignis. Nemo umquam animo aut spe maiora suscipiet, qui sibi non illius memoriam atque imaginem proponendam putet.
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traduzione
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102 Ma dal momento che la fragilit? e la caducit? sono componenti della vita umana, dobbiamo sempre cercare persone a cui dare amore e da cui riceverne: senza amore e affetto la vita perde ogni gioia. Per me Scipione, anche se mi ? stato strappato all'improvviso, vive ancora e sempre vivr?, perch? ho amato in questo uomo eccezionale la virt?, che non si ? spenta. Non sono l'unico a conservarne il ricordo, io che l'ho sempre avuta a portata di mano; anche per i posteri sar? un luminoso punto di riferimento. Nessuno potr? concepire ideali e speranze un po' elevate se non assumer? come modello il ricordo e l'immagine di lui.
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